Energia blu: è l’energia che viene dal mare

Sentiamo sempre parlare di energia verde, di pannelli solari e pale eoliche che producono energia quasi a costo zero, ma sappiamo ben poco dell’energia blu.

Il mondo delle energie rinnovabili cresce e si espande a vista d’occhio e cerca di svilupparsi anche in nuovi ambiti utilizzando nuove materie prime. La blue energy è un’energia elettrica pulita ricavata dalle onde, dalle correnti marine, dalle maree. L’uso di questa nuova energia promette un minor impatto sull’ambiente. Se si considera che quasi la metà della popolazione europea vive sulle coste diventa doveroso trovare soluzioni tecnologiche per sfruttare al meglio l’energia proveniente dal mare.

Energia blu: di cosa si tratta

L’energia oceanica viene definita come un settore nascente dell’energie rinnovabili anche se in realtà è sempre stata a disposizione dell’uomo. Ma la difficoltà tecnologica per realizzarla e gli imponenti costi di accesso e realizzazione, si sono sempre dimostrati come ostacoli da superare per rendere la blue energy disponibile a tutti.

Per lo sfruttamento di questa nuova fonte rinnovabile ha aderito anche l’Unione Europea, dedicando in questo settore numerosi investimenti per sostenere lo sviluppo tecnologico necessario per la riduzione dei gas serra e per l’aumento di posti di lavoro. Si parte dalla consapevolezza che i mari e gli oceani rappresentano un vero e proprio motore per l’UE con potenzialità di crescita e sviluppo. Proprio per questo l’Unione Europea ha deciso di finanziare la piattaforma “Pelagos Blue energy cluster” per il mediterraneo, per cercare di sfruttare il mare italiano come una fonte di energia in modo intelligente.

È da qualche anno che la Commissione Europea parla di “crescita blu”, una comunicazione per pianificare una crescita nei settori marino e marittimo. Questo piano di azione è articolato in tre punti:

  1. Potenziamento di una politica marina (oceanografia, pianificazione e sorveglianza marittima);
  2. Promozione di strategie di crescita sostenibile, ponendo attenzione sui contesti sociali, climatici, culturali ed economici delle varie zone della costa europea;
  3. Interventi nei settori dell’acquacoltura, del turismo costiero, delle biotecnologie e per lo sfruttamento dell’energia degli oceani.

A cosa porterà l’energia blu?

L’industrializzazione di questa nuova energia aprirà la strada alla decarbonizzazione dell’economia europea, quest’ultima potrà affidarsi ad una fonte di energia rinnovabile, costante, sempre reperibile al contrario delle altre energie rinnovabili che dipendono dalle precipitazioni atmosferiche. I benefici coinvolgeranno non solo il settore economico, ma soprattutto quello lavorativo, dando la possibilità di far rinascere molte zone costiere dell’Europa caratterizzare da un alto tasso di disoccupazione.  L’obiettivo, fissato per il 2050, è quello di produrre circa 100GW di energia sfruttando la potenza del mare. È un’idea ancora in via di sviluppo e tutta da migliorare, ma se portata a compimento potrebbe davvero essere una delle migliori soluzioni contro l’utilizzo delle energie fossili e una speranza per sconfiggere il riscaldamento globale.