L’energia rinnovabile più diffusa in Italia

Quando parliamo di energia rinnovabile facciamo riferimento a fonti energetiche alternative prodotte con combustibili fossili come petrolio, carbone e gas naturale. Con il termine “rinnovabile”, intendiamo un tipo di energia rigenerabile, non esauribile che sfrutta ma non distrugge le risorse naturali con una maggiore tutela per l’ambiente. Parliamo delle energie del futuro e già da un po’ di anni hanno fatto ingresso anche nel nostro paese portando con sé numerosi vantaggi sia sul piano economico che sul piano ambientale.

Le diverse fonti di energia rinnovabile

Oggi, usando al pieno la natura, possiamo ricavare vari tipi di energia rinnovabile:

  • Energia solare: si tratta di una fonte di energia ottenuta dal sole, quindi disponibile in quantità illimitate, utilizzata già da parecchi anni per riscaldare o raffreddare abitazioni e edifici. L’energia ricavata dai raggi solari viene trasformata in energia elettrica tramite pannelli solari o impianti fotovoltaici;
  • Energia eolica: è un tipo di energia ricavata dalla forza del vento che viene convertita in energia elettrica sfruttabile nelle nostre case grazie alle pale eoliche;
  • Energia idroelettrica: è una forma di energia che origina dall’acqua. L’acqua in caduta o in movimento genera energia cinetica, che viene trasformata in energia elettrica grazie a specifici impianti muniti di turbine e alternatore;
  • Energia geocentrica: questa energia sfrutta il calore della terra che si manifesta attraverso fenomeni naturali come sorgenti termali, geyser, soffioni;
  • Energia da biomasse: è un tipo di energia prodotta da qualsiasi componente di origine biologica, dai microorganismi fino alle piante o gli animali.

L’idroelettrico: l’energia rinnovabile più usata in Italia

Nel nostro paese, l’energia idroelettrica produce il 12% del fabbisogno energetico totale, ed è l’energia rinnovabile più utilizzata. L’uso di questa energia ha origini antichissime, furono i greci e i romani ad utilizzarla per primi per azionare meccanicamente i mulini. Nel medioevo, furono gli arabi a scoprire la ruota idraulica, un mulino senza pale impiegato per l’irrigazione dei campi e per la bonifica delle zone paludose. Ma fu solo negli anni Sessanta che l’idroelettrico trionfa nel nostro paese. L’utilizzo di questo tipo di energia ha permesso al nostro paese di crescere, svilupparsi e industrializzarsi. Nel 2016 l’idroelettrico ha rappresentato il 39% della produzione rinnovabile italiana.

Viene definita la principale energia alternativa ed è concentrata nelle regioni del nord Italia precisamente in Lombardia, Piemonte e Trentino, la produzione idroelettrica italiana è compresa tra 35.000 e 50.000 GWh annui e vede coinvolti oltre 15.000 addetti e 4.300 impianti.

Il funzionamento di una centrale idroelettrica

Solitamente viene costruito a monte un bacino artificiale grazie ad una diga che forma uno sbarramento e non permette al flusso naturale di un fiume di scendere a valle, oppure possono essere utilizzati bacini naturali come i laghi. Attraverso condutture forzate l’acqua viene convogliata a grande velocità a valle dove è collocato un impianto contenente le turbine idroelettriche e un alternatore. L’energia generata dalla rotazione delle turbine viene trasformata in energia elettrica

dall’alternatore. Questi impianti idroelettrici possono essere di diverso tipo: ad acqua fluente, a bacino, ad accumulo.

Energia idroelettrica: vantaggi e svantaggi

L’energia idroelettrica, come già abbiamo specificato, è l’energia del futuro. Parliamo di un’energia rinnovabile, in quanto le precipitazioni assicurano la disponibilità e la gratuità della materia. Dal punto di vista economico, l’unico investimento riguarda la creazione di dighe, impianti e spese per la manutenzione. Inoltre, la disponibilità della materia avviene in tempi molto veloci grazie alle tecnologie utilizzate per le turbine.

Nonostante parliamo di un’energia pulita, gratuita e sempre reperibile, anch’essa ha i suoi svantaggi. Bisogna considerare che le condizioni metereologiche non si possono controllare, quindi, potrebbero verificarsi lunghi periodi di siccità. È necessario tener conto che la costruzione di dighe, condotte forzate, centrali possano deturpare l’ambiente con possibili disboscamenti di paesaggi montani. Un ultimo svantaggio non trascurabile è legato all’eccessiva rumorosità degli impianti.